MOUSTAPHA SAFOUAN EN SICILIA (Sábado 6 de septiembre)

Moustapha Safouan, uno de los fundadores de la FEP y reconocido psicoanalista a nivel internacional va a hablar con motivo de la publicación de su último libro titulado:
La psychanalyse, science, thérapie - et cause, editorial Thierry Marchaises.
La conversación se llevará a cabo en Mazara del Vallo en Sicilia, Italia el sábado 6 de septiembre, en el Centro Polivalente, piazza Plebiscito a las 17:30 horas.
Con la participación de Monsieur le Maire Nicola Cristladi
 
 
Por Luigi Burzotta

Moustapha Safouan è un intellettuale di prim’ordine, che si è distinto, fin dagli anni settanta del secolo scorso e brilla ancora oggi in quello nuovo, per il suo apporto originale nel campo freudiano. È una figura centrale nella storia del movimento psicanalitico: egli appartiene alla prima generazione degli allievi di Jacques Lacan, tra quei pochi che lo seguirono nei primi seminari tenuti a casa propria, quando questi imboccò la via del suo personale ritorno a Freud. Egli colse da subito la novità e la portata di questo nuovo percorso, che intendeva far rivivere la “lettera” nell’Opera di Freud.

L’assunto di leggere Freud alla lettera significa riprendere gli enunciati della sua scrittura per coglierne al vivo l’enunciazione e ridare il giusto rilievo all’istanza della lettera nell’inconscio, vale a dire riversare l’invenzione teorica freudiana nell’esperienza originaria della clinica, per ritrovarla operante nella pratica da cui proveniva.
Provenendo da una temperie culturale, un circolo eletto d’intellettuali egiziani, dove si respirava il gusto per l’ironia che anima il motto di spirito, dunque naturalmente disposto ad apprezzare l’effetto folgorante e rivelatore di un’interpretazione che si attenga al senso ambiguo di una parola nell’enunciazione di una frase, Moustapha Safouan, doveva dare nel corso degli anni un importante contributo per illustrare, sostenere e promuovere la dottrina del significante, ma ogni volta con un proprio rilevante apporto, nel dibattito critico contemporaneo, sui temi del linguaggio che toccavano la psicanalisi: cito trasvolando e comincio da uno scritto del 1968 Lo strutturalismo in psicanalisi, passando per L’inconscient et son scribe del 1982, per giungere a La parole ou la mort, ripubblicato nel 2010.
I primi libri di Safouan tradotti in italiano, Studi sull’Edipo e La sessualità femminile, che risalgono agli anni settanta e che arrecarono un apporto critico originale alla svolta operata da Lacan nella psicanalisi freudiana, sono opere che hanno costituito, per molti studiosi e psicanalisti, un punto di riferimento e una guida sicura nel cammino aperto dall’insegnamento di Jacques Lacan.
L’ultima delle sue opere, tra quelle tradotte, che hanno come argomento centrale la relazione del soggetto con la lingua, Perché il mondo arabo non è libero? Politica della scrittura e terrorismo religioso (2008), prima di essere tradotta in francese e poi in italiano, parte da un suo vecchio libro in lingua araba, che è stato rielaborato in inglese durante il suo soggiorno a Mazara del Vallo.
Proprio nel suo otium in questa città è stata concepita, nel 2009, Le langage ordinaire et la différence sexuelle, dove, rileggendo in modo originale la freudiana “prima identificazione” al padre, che egli colloca fuori dalla sua sistemazione “mitica”, Safouan rivede, sotto un nuovo profilo, la logica modale di Lacan e la questione del godimento femminile.
Finalmente, sul finire dell’anno 2013, ci ha fatto dono di un libro fondamentale per l’avvenire della psicanalisi. Dopo oltre sessanta anni di esercizio e di elaborazione teorica, mantenendosi lontano da ogni implicazione politica di conventicola, distinguendosi come un maestro della psicanalisi, estraneo da qualsiasi impegno che si prefiggesse, come scopo, un’affermazione, che non fosse quella che gli veniva da un prestigio indiscusso e universalmente riconosciuto; ora pubblica un profilo storico di psicanalisi che possiamo considerare di buon augurio per l’avvenire della psicanalisi.
L’opera, che ha come titolo di testa La psychanalyse (La psicanalisi) e come sottotitolo, Terapie, science – et cause (Terapia, scienza – e causa), principia col prendere in esame quel “movimento”, derivato dalla geniale invenzione nata nello studio di Freud, e lo analizza fin dal suo sorgere nel Circolo di Vienna.
Segnalando i limiti di ciò che l’esperienza freudiana doveva incontrare per aver preso la forma di un “movimento”, segue, con acume psicanalitico, come diversamente operava il transfert dei seguaci sul maestro, individuando in questa diversità il loro diverso atteggiarsi sui fondamenti teorici dell’opera freudiana.
Parimenti, illustrando con rigore la vivificante ripresa teorica dei concetti freudiani nell’insegnamento di Jacques Lacan, ne segue l’evoluzione fino alle vicissitudini che seguirono, tra i suoi allievi, prima e dopo la dissoluzione dell’Ecole Freudienne, da questi fondata, e dopo la sua morte.
Potrei dire giungendo al termine della mia personale e partecipata lettura, di questa monumentale e complessiva ricostruzione di Safouan, che un certo parallelismo si può riscontrare, tra le vicende dell’Ecole freudienne, “La saga lacaniana”, con l’esperienza drammatica del “Circolo freudiano”; giacché, per l’autore, lo stesso Lacan, con Rank e Feranczi, è da considerare il terzo e più grande dissidente dell’IPA.
Dalla lettura di questo libro si può evincere che Safouan, a dentro, come pochi, nel dibattito teorico, etico e politico dei primi seguaci di Freud, resta il più pertinente lettore dell’originale apporto di Lacan alla psicanalisi e il più penetrante e acuto interprete dello spirito lacaniano, senza mai nulla concedere, nelle sue personali riflessioni ed elaborazioni, al gergo del lacanismo.
A mio avviso, volendo dare ragione dell’ultima parola del sottotitolo nel libro, “causa”, è la virtù operativa del transfert, come dinamica soggettiva circolare nel rapporto maestro allievo, che Safouan mette in rilevo: come ciò che, nei protagonisti di questa straordinaria avventura del Novecento, ha giocato il ruolo predominante nelle esperienze intra-soggettive di tutti, sia maestri sia allievi, a volte scopertamente ma per lo più a loro insaputa.
Così nell’esposizione avvincente di Safouan, di questo vasto dramma psicanalitico, le vicende più lontane assumono la forza trascinante di un’opera di narrativa; mentre le vicende della seconda parte sono troppo vicine e ancora brucianti perché si possa apprezzare fino in fondo lo spirito di autoironia che anima la loro narrazione.
Luigi Burzotta
 

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